Il Welfare in “Pillole”31 Maggio 2022
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Il datore di lavoro che intende migliorare il clima aziendale e il benessere dei propri dipendenti, ma anche per migliorare la produttività e ottimizzazione l'impatto fiscale e contributivo, dopo aver effettuato un'analisi dei bisogni, può adottare un piano di welfare, mettendo a disposizione dei lavoratori beni e servizi.
Non esiste ad oggi una definizione normativa di “welfare aziendale” né esiste una disciplina organica della materia, stante l'interpretazione dottrinale possiamo definirlo quale l'insieme di beni e servizi che l'azienda offre a beneficio dei lavoratori, sulla base di un accordo collettivo o di un atto unilaterale, al fine di migliorarne il clima aziendale e il benessere personale degli stessi. Generalmente, questi beni e servizi rientrano tra quelli che il TUIR (DPR 917/86) esclude dalla retribuzione imponibile. Tuttavia, nulla vieta alle imprese di inserire nei piani di welfare aziendale anche beni e servizi diversi da quelli che beneficiano di un regime fiscale agevolato. I piani di welfare risultano una strategica leva organizzativa che le aziende possono utilizzare per perseguire i loro obiettivi, specialmente se adottati congiuntamente a un'organizzazione agile del lavoro (smart working), in un'ottica di miglioramento del benessere di tutta la popolazione aziendale. Negli ultimi anni la crescente domanda di servizi da parte dei lavoratori e le agevolazioni introdotte al legislatore, hanno convinto sempre più aziende, anche di piccole dimensioni, ad adottare politiche di wel... ![]() Contenuto riservato agli abbonati. |