Dottrina / Schede d'autore

Contratto di espansione

31 Dicembre 2023 |

Introdotto in via sperimentale dal Decreto “Crescita” (DL 34/2019 conv. in L. 58/2019), il contratto di espansione ha subìto diverse modifiche che ne hanno ampliato la platea di utilizzatori e l'applicazione, possibile a tutto il 2022 e il 2023. Si tratta di un contratto di natura gestionale, che ha come fine dichiarato quello del ricambio occupazionale nell'ambito di progetti di riorganizzazione, per favorire i quali sono previste speciali misure per l'accompagnamento alla pensione o per la riduzione dell'orario dell'attività lavorativa.

Sommario
La natura gestionale

Il contratto di espansione è destinato a favorire processi di reindustrializzazione e riorganizzazione che richiedano una strutturale modifica dei processi aziendali finalizzati al progresso e allo sviluppo tecnologico dell'attività, favorendo l'ingresso di nuove risorse umane dotate di nuove professionalità. Il contratto è dichiarato di natura “gestionale”, in quanto le sue finalità non sono tanto quelle di regolare specifici rapporti di diritti e doveri tra le parti contraenti, ma l'obiettivo è quello di garantire l'auspicato ricambio occupazionale, attraverso la concertazione con le parti sociali, con l'intervento del ministero del Lavoro, gestendo così tale momento di transizione secondo le direttive indicate dal legislatore. A mente dell'art. 41, c. 1, D.Lgs. 148/2015, infatti, l'accordo deve essere raggiunto con il ministero del Lavoro con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o con le loro rappresentanze sindacali aziendali o con la rappresentanza sindacale unitaria.

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