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La procedura disciplinare e la comminazione delle sanzioni disciplinari

07 Marzo 2024 |

Il procedimento disciplinare condensa in sé l'impostazione regolamentativa del corretto esercizio del potere sanzionatorio di appannaggio datoriale, consentendo l'applicazione, nel rispetto dei limiti (procedurali e sostanziali) e dei principi fissati dal legislatore, dei provvedimenti previsti per la commissione di determinate violazioni e condotte da parte dei lavoratori.

Sommario
Il potere datoriale

L'esercizio del potere disciplinare rappresenta, nel sistema giuslavoristico, una tipica prerogativa datoriale, azionabile discrezionalmente dal vertice aziendale per contestare (e, quindi, eventualmente sanzionare) l'inadempimento prestazionale del dipendente e/o la violazione delle obbligazioni immanenti al rapporto lavorativo (partendo proprio dalla tricotomia dei doveri di diligenza, obbedienza e fedeltà, di cui al combinato disposto degli art. 2104 e 2105 c.c.) o, comunque, l'adozione di condotte contrarie a disposizioni normative e principi sociali a carattere comportamentale direttamente incidenti sul rapporto di lavoro.

Il procedimento disciplinare assurge, dunque, a meccanismo regolatorio del precipuo potere datoriale, la cui estrinsecazione non appare incondizionata e prettamente potestativa, avendo il legislatore analiticamente indicato i passaggi essenziali ed i limiti sostanziali e procedurali sottesi al corretto esercizio di tale prerogativa imprenditoriale.

Con riferimento al settore privato il fulcro normativo della disciplina viene pacificamente ricondotto al disposto dell'art. 7 L. 300/70 (Statuto dei Lavoratori) ed al dettato dell'art. 2016...

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