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Lavoro all’estero – Paesi UE

05 Giugno 2024 |

I datori di lavoro che vogliono impiegare o trasferire all'estero lavoratori italiani devono prevedere, nel contratto di lavoro, alcune condizioni minime di garanzia, ad esempio sulla retribuzione e sulla sicurezza. Nella guida vengono illustrate le procedure per l'invio dei lavoratori in paesi UE.

Sommario
Introduzione

La mobilità transnazionale dei lavoratori è quel fenomeno attraverso il quale alcuni soggetti “migrano” verso altri Stati per motivi di lavoro. Tale fenomeno assume la veste del distacco nell'ipotesi in cui un datore di lavoro, detto distaccante, a fronte di un suo interesse e sotto la propria direzione, ponga temporaneamente a disposizione di un altro soggetto (detto distaccatario) uno o più lavoratori per lo svolgimento di una determinata attività lavorativa, opportunamente disciplinata in un contratto concluso tra le due parti.

Posto, dunque, che tale istituto può interessare sia le imprese con sede in Italia, sia le aziende dislocate nel territorio dell'Unione Europea, occorre segnalare che, in ambito comunitario, si parla di distacco transnazionale nel caso in cui un lavoratore italiano venga inviato a prestate la propria opera presso una sede di lavoro sita in un altro paese dell'UE.

Nell'ambito della prestazione lavorativa le modalità di espatrio possano avvenire attraverso una delle seguenti modalità:

  • trasferta: mobilità temporanea impartita dal datore di lavoro con previsione certa di rientro nella sede di lavoro. Il soggetto per la durata della trasferta ...

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