Impresa familiare30 Luglio 2024
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Introduzione Il codice civile (art. 230 bis c.c.) tutela il familiare che presta in modo continuativo, anche se non necessariamente a tempo pieno, la sua attività di lavoro nella famiglia o nell'impresa familiare, nei casi in cui al familiare stesso non si applichi la disciplina relativa a diverse tipologie di rapporto di lavoro. Pertanto, le tutele approntate dall'art. 230 bis c.c. hanno carattere residuale (Cass. 15 giugno 2020 n. 11533). Il familiare che intenda far valere i diritti derivanti da un rapporto di lavoro subordinato deve fornire prova precisa e rigorosa della sussistenza degli elementi costitutivi di tale forma contrattuale (Cass. 2 agosto 2010 n. 17992; Cass. 17 agosto 2000 n. 10923; Cass. 19 maggio 2003 n. 7845; sulle peculiari caratteristiche che l'eterodirezione può assumere in questi ambiti, si segnala anche Cass. 11 aprile 2024 n. 9778). ). Il familiare del titolare dell'impresa individuale ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell'impresa, ai beni acquistati con essi e agli incrementi, anche in ordine di avviamento, in proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato. Spettano alla ... Contenuto riservato agli abbonati. |