Dottrina / Riviste

Appalti pubblici: le condizioni giuridiche ed economiche dei lavoratori non sono derogabili

18 Agosto 2025 |

Il Codice Appalti individua nell’applicazione del contratto collettivo espressione delle organizzazioni sindacali più rappresentative, la garanzia dell’adeguatezza del trattamento dei lavoratori coinvolti, ponendo quale unica alternativa la dichiarazione di equivalenza delle condizioni comunque assicurate, nell’ambito di un requisito che non è altrimenti considerato derogabile e, anzi, è escluso dal novero delle condizioni di congruità che possono essere verificate con un qualche grado di discrezionalità.

Contratto di appalto e condizioni dei lavoratori coinvolti 

Una delle preoccupazioni fondamentali del legislatore in materia di appalto e diritto del lavoro, è, da sempre, quella della tutela delle condizioni dei lavoratori coinvolti. Il contratto di appalto realizza una sostanziale delega del committente nella realizzazione dell'opera all'appaltatore e, indirettamente, agli eventuali subappaltatori. Nei rivoli di questa parcellizzazione delle prestazioni, non di rado, purtroppo, si verificano fenomeni di dumping contrattuale, economico, sociale, perché l'esigenza di risparmiare sulle prestazioni garantite, spinge i meno scrupolosi a lucrare sul costo del lavoro.

Così il legislatore, che non si è mai preoccupato, opportunamente, di provvedere ad una definizione specifica del contratto di appalto che non sia quella già contenuta all'art. 1655 c.c., che non a caso viene sostanzialmente riprodotta nell'art. 29 D.Lgs. 276/2003, nel tempo ha sempre dimostrato la propria attenzione per la garanzia delle condizioni dei lavoratori. A tale approccio vanno ricondotti la previsione di uno specifico regime di solidarietà tra committente e appaltatore per i crediti dei lavoratori coinvolt...

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