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Il riposo compensativo: caratteri e meccanismi applicativi

14 Ottobre 2024 |

Il riposo compensativo è finalizzato a garantire al lavoratore di beneficiare di un periodo di recupero psico-fisico utile a compensare una prestazione lavorativa quantitativamente superiore a quella ordinaria ovvero resa a condizioni maggiormente gravose o usuranti. Attraverso il riposo si evitano, così, situazioni di stress o burnout prestazionale, dovuti a un carico di lavoro superiore al normale.

Sommario

La flessibilità organizzativa e picchi di lavoro

Al giorno d'oggi, l'evoluzione delle dinamiche lavoristiche impongono di adeguare la capacità di risposta lavorativa aziendale agli incessanti ritmi derivanti dalla richiesta produttiva a livello globale.

Ciò comporta la tendenza a ricorrere a forme di importante flessibilità dell'organizzazione lavorativa, chiamata ad adattarsi a tali fasi di picco prestazionale, senza tuttavia intaccare, le garanzie poste a presidio del benessere psico fisico dei lavoratori.

L'ancoraggio normativo della disciplina si rinviene nel combinato disposto delle previsioni di cui al D.Lgs. 66/2003, che recepisce le Dir. 93/107/CE e 2000/34/CE sui limiti temporali della prestazione lavorativa, nonché nell'art. 36 Cost.

Il presupposto di partenza, dunque, si incentra sulla determinazione del normale orario di lavoro, in considerazione dell'imposto limite massimo di prestazione giornaliera, che, in passato, il RDL 623/1923 fissava in 8 ore e che, via via, è stato esteso al massimale di 13 ore, ottenibile dalla combinazione del disposto riposo minimo di 11 ore consecutive ogni 24 ore, in stretto rapporto, nondimeno, al rispetto del range settimanale di limita...

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