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Il lavoro del familiare nell'impresa familiare: stessi diritti per i conviventi di fatto

02 Agosto 2024 |

L'impresa familiare permette di assicurare una serie di tutele al familiare lavorante. Più approfonditamente, la disciplina in analisi non prevede la maturazione di una retribuzione come corrispettivo della prestazione di lavoro resa, ma configura la maturazione di diritti di diverso tipo: tra questi, un diritto al mantenimento, un diritto di partecipazione, dei diritti amministrativi e di prelazione.

Sommario
Caratteristiche e ambito di applicazione

La disciplina dell'Impresa familiare è contenuta principalmente nell'art 230-bis c.c., inserito dalla Riforma del diritto di famiglia del 1975 (L. 151/1975), in seguito a una presa di coscienza di tutele mancanti in capo ai familiari lavoranti; tra i molti aspetti, in quella sede, viene rimarcato come “Il lavoro della donna è considerato equivalente a quello dell'uomo”.

La disciplina in analisi prevede che una siffatta configurazione abbia natura residuale, ovvero sia applicabile laddove non sia attuabile un diverso rapporto lavorativo per la prestazione lavorativa del familiare.

Ai fini della sua configurazione si richiede che il familiare del titolare (colui che è comunque da definirsi imprenditore) presti in modo continuativo la sua attività di lavoro nell'impresa, oppure nella famiglia e per la famiglia (ossia per le attività meramente familiari e domestiche) laddove ci si trovi al cospetto dell'ambito agricolo.

A livello di tutele, l'impresa familiare non dà diritto alla retribuzione in capo ai familiari lavoranti, bensì a un novero di diversi diritti e protezioni:

  • il diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della...

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