Dottrina / Riviste

La conservazione dei metadati tra esigenze di sicurezza e diritti dei lavoratori

03 Aprile 2024 |

Il Garante Privacy, con riferimento alla conservazione dei metadati relativi alle email aziendali, ha previsto che i programmi e i servizi informatici di gestione della posta elettronica in uso ai dipendenti debbano consentire al datore di lavoro di modificare le impostazioni base, impedendo la raccolta dei predetti metadati o limitando il periodo di conservazione degli stessi ad un limite massimo di 7 giorni, estensibili di ulteriori due, soltanto in presenza di comprovate e documentate esigenze che ne giustifichino il prolungamento.

Sommario
Il provvedimento e la successiva sospensione dell'efficacia

Sasso nello stagno o tempesta in un bicchier d'acqua? Ha sicuramente destato molta attenzione il provvedimento dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali del 21 dicembre 2023 (n. 642 del Registro dei provvedimenti), con il quale, volendo porre un indirizzo in materia di “Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati”, l'Autorità ha emesso una sorta di diktat con riferimento alla conservazione dei metadati relativi alle email aziendali, imponendo che i programmi e i servizi informatici di gestione della posta elettronica in uso ai dipendenti, consentano al datore di lavoro di modificare le impostazioni base, impedendo la raccolta dei predetti metadati o limitando il periodo di conservazione degli stessi ad un limite massimo di 7 giorni, estensibili di ulteriori due, soltanto in presenza di comprovate e documentate esigenze che ne giustifichino il prolungamento. In caso contrario, secondo le indicazioni fornite dal Garante, il datore di lavoro è onerato dell'attivazione delle garanzie di cui all'art. 4 dello Statuto dei lavoratori (in...

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