Dottrina / Riviste

Welfare aziendale per gruppi omogenei: escluse le lavoratrici madri

02 Aprile 2024 |

All'interno del welfare aziendale, nella sua visione più tecnica, un aspetto che ha sempre destato l'attenzione degli operatori, e anche al centro di diversi interpelli all'Agenzia delle Entrate, è quello relativo alla platea di fruitori delle prestazioni di welfare.

Sommario
Generalità o categorie di dipendenti

Il legislatore ha inteso rivolgere il welfare aziendale (al contrario dei benefit) ad una collettività, in maniera da ricreare l'utilità sociale propria del primo welfare (welfare di tipo statale).

Le prestazioni previste dalle lettere f), f-bis), f-ter) e f-quater) del co. 2 dell'art. 51 TUIR hanno in comune che la non concorrenza al reddito di lavoro dipendente subordinata alla condizione che i benefici siano offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti (Circ. AE 15 giugno 2016 n. 28/E).

Consolidata e confermata prassi ha sicuramente chiarito che, nel concetto di generalità o categorie di dipendenti, è ricompresa la messa a disposizione nei confronti di un gruppo omogeneo di dipendenti, a prescindere dalla circostanza che in concreto soltanto alcuni di essi ne usufruiscano (C.M. 326/E/97).

L'espressione generalità o categorie omogenee di dipendenti, ne esclude la concessione ad personam. Il termine “generalità” può richiamare l'intera popolazione aziendale, ma può anche porre in essere alcune esclusioni. Ciò significa rifarsi a tutti i lavoratori dipendenti con esclusione di particolari, e ben determinate, tipologie c...

Contenuto riservato agli abbonati.
Vuoi consultarlo integralmente?

Sei un abbonato

Non sei un abbonato

Se vuoi maggiori informazioni contatta il tuo agente di zona