Dottrina / Riviste

Regime delle tutele crescenti legittimo anche quando applicato ai licenziamenti collettivi

09 Febbraio 2024 |

La questione della legittimità del regime delle tutele crescenti è stata nuovamente sottoposta alla Corte, tra quesiti già noti (adeguatezza della sanzione, efficacia dissuasiva, legittimità dell'abbandono della tutela reintegratoria) e questioni nuove, come l'eccesso di delega e, soprattutto, la pretesa illegittimità delle conseguenze diverse per i lavoratori interessati dalla stessa procedura di licenziamento collettivo, esclusivamente in ragione della data di assunzione, a parità di ogni altra condizione.

Sommario
Confermato l'orientamento della Corte

La Corte, ancora una volta, conferma la legittimità costituzionale dell'impianto sanzionatorio previsto dal D.Lgs. 23/2015. Come noto, infatti, nelle precedenti occasioni nelle quali la Consulta è stata investita del giudizio di corrispondenza alla Costituzione del cosiddetto regime delle “tutele crescenti”, ne ha, di fatto, sempre confermato la conformità. Unica eccezione, la rigidità del meccanismo aritmetico del calcolo della misura della indennità, parametrata alla anzianità di servizio, e senza alcuna possibilità di esercizio discrezionale ed adattamento alla fattispecie concreta in capo al giudice, che invece la Corte gli ha restituito.

Anche in questo caso la Corte costituzionale, sulla scorta dell'esperienza delle precedenti pronunce, delle quali opera un rapido ma esaustivo excursus, così come pure in riferimento alla evoluzione della normativa in materia di tutela dei licenziamenti illegittimi, conferma la plausibilità ontologica del regime delle tutele crescenti anche con riferimento alla sua applicazione ai licenziamenti collettivi, respingendo così le questioni di illegittimità costituzionale rimessele, dichiarando “non fondata ...

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