Dottrina / Riviste

Regime impatriati: nuove regole per i lavoratori trasferiti nel 2024

05 Gennaio 2024 |

Dal 2024, il regime degli impatriati presenta condizioni di accesso più rigide, come la non residenza del lavoratore per 3 anni, l'impegno a rimanere in Italia per 5, elevata qualificazione e minori benefici nel quantum e durata, aspetti che i datori di lavoro dovranno considerare attentamente.

Sommario
Le nuove regole

Il regime degli impatriati, incentivo fiscale per i lavoratori che trasferiscono la loro residenza in Italia, subisce significative modifiche rispetto a quanto previsto fino al 2023. Il beneficio fiscale è soggetto a un ridimensionamento, con abbattimento dell'imponibile del 50% e non più del 70% o 10% in funzione della regione di trasferimento. Inoltre, viene riconosciuto solo in presenza di condizioni più rigorose, tra cui la non residenza in Italia per almeno 3 anni (nel vecchio regime bastavano 2 anni), un'elevata qualificazione o specializzazione (nel vecchio regime non richiesto), l'impegno di rimanere in Italia per 5 anni (in precedenza solo 2), limite massimo di reddito annuo agevolabile pari a € 600.000 (in precedenza non previsto).

Tali aspetti, i cui tratti principali sono oggetto delle seguenti note, dovranno essere attentamente considerati dai datori di lavoro che stanno pianificando assunzioni di lavoratori non residenti, trasferimenti in Italia di personale non residente, distacchi transnazionali, anche tra imprese appartenenti allo stesso gruppo multinazionale.

Tali modifiche sono disciplinate dall'art. 5 D.Lgs. 209/2023, che ha abrogato la preced...

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