Whistleblowing: protezione del segnalante e rispetto della privacy

L'istituto del “whistleblowing” rappresenta un fondamentale strumento di compliance nel mondo del lavoro, costituendo un mirabile esempio di delazione virtuosa proveniente dall'interno dell'ambiente lavorativo e posta in essere al fine di consentire l'emersione di comportamenti illeciti e scorretti, in uno iato temporale di fondamentale pre-criticità rispetto all'attuazione di fenomeni corruttivi, criminosi e finanche di malpractice.

Sebbene introdotto nel nostro Paese da più di un decennio, essendo stata la materia del “whistleblowing” già oggetto di regolamentazione ad opera del D.Lgs. 165/2001 (art. 54-bis) per il settore pubblico e del D.Lgs. 231/2001 (art. 6, c. 2 bis e ss.) per il settore privato (come novellati dalla legge 30 novembre 2017, n. 179, che ha sostituito l'articolo 54-bis cit., ha introdotto i commi 2-bis, 2-ter e 2-quater nell'articolo 6 cit. e ha previsto, all'articolo 3, l'integrazione della disciplina dell'obbligo di segreto di ufficio, aziendale, professionale, scientifico ed industriale), la tematica è di recente tornata prepotentemente alla ribalta, grazie al nuovo impulso di conformazione dato dalla Direttiva UE 2019/193...