Dottrina / Riviste

Interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente

22 Aprile 2022 |

Non sempre nell'ambito dell'edilizia è agevole differenziare le opere appartenenti a tipologie diverse, in particolare quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelle di restauro e risanamento conservativo. Analizziamo, attraverso una serie di esempi pratici e di chiarimenti della prassi, l'ambito applicativo dell'aliquota IVA ridotta del 10%.

Introduzione

Nel 1978 il legislatore ha introdotto una serie di disposizioni dirette a favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente nei centri storici in stato di degrado.

Con il passare del tempo le norme sono cambiate ed oggi sono vigenti le seguenti agevolazioni in materia di IVA, con l'aliquota ridotta del 10% che si applica:

  • negli interventi di recupero “inferiore”, ossia nei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui all'art. 31 lett. a e b L. 457/78 con un calcolo differenziato in presenza di impiego di beni significativi;
  • nelle prestazioni di servizi aventi a oggetto la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria di cui all'art. 31 c. 1 lett. b L. 457/78 sugli edifici di edilizia residenziale pubblica (voce 127-duodecies della tabella A parte III Decreto IVA);
  • nei contratti d'appalto nonché negli acquisti di beni finiti (escluse materie prime e semilavorati) impiegati negli interventi di recupero “superiore” di cui alle lett. c), d) ed e) della sopra citata L. 457/78 (restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ristrutturazione urbanistica dei centri abitati) ai sensi delle voci 127-terdecies e 127-quaterdecies de...

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