Dottrina / Riviste

Contratti di reverse factoring: debito commerciale o finanziario?

02 Novembre 2020 |
La diffusione di contratti non standardizzati e l'assenza di uno specifico principio contabile che indirizzi chiaramente il trattamento e la rappresentazione bilancistica sono le ragioni per le quali il reverse factoring è stato oggetto di una specifica richiesta di chiarimento all'IFRIC, che ha fornito fondamentali indicazioni alla contabilizzazione.
Sommario
Premessa

Tra le numerose forme di finanziamento a disposizione delle imprese, particolare interesse hanno assunto negli ultimi anni, i cosiddetti programmi di “Supply Chain Finance” (SCF). Diffusi in numerosi settori industriali, tali programmi sono attivati su iniziativa di una impresa, acquirente beni e servizi (buyer) generalmente caratterizzata da un buono standing di credito, e vedono il coinvolgimento di una banca disposta ad assumersi l'esposizione creditizia verso l'impresa, nonché della filiera dei fornitori (seller o supplier) dell'impresa stessa, che traggono a loro volta beneficio dal SCF.

Come noto, la struttura finanziaria delle imprese italiane che per anni e, sino al 2018, aveva mostrato una riduzione dell'incidenza dei debiti totali sul capitale, nell'ultimo biennio ha evidenziato, in termini aggregati, una inversione di tendenza della leva finanziaria spinta, in parte, dal perdurare dei bassi tassi di interesse dei prestiti bancari. In tale contesto, la pandemia ha messo ancor più a dura prova gli assetti economico-finanziari delle imprese. Infatti, le conseguenze economiche del Covid-19, agendo sia direttamente che indirettamente sulla domanda e quindi sui ric...

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