Dottrina / Riviste

Intelligenza artificiale nei rapporti di lavoro: gli obblighi di compliance

23 Maggio 2025 |

L’introduzione dell'intelligenza artificiale nella gestione dei rapporti di lavoro determina una trasformazione strutturale dell’assetto organizzativo e decisionale dell’impresa, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza, responsabilità e proporzionalità. L’impiego di strumenti algoritmici nei processi lavorativi attiva il necessario dialogo di una serie di normative, le quali, pur collocandosi in ambiti autonomi, risultano interdipendenti nella dimensione concreta dell’attività datoriale.

Sommario

Il quadro regolatorio dell'AI

Il quadro regolatorio che disciplina l'introduzione di sistemi di intelligenza artificiale nel contesto lavorativo si presenta come una costruzione nella quale confluiscono disposizioni di fonte europea e nazionale, talvolta con finalità autonome, ma interconnesse sul piano applicativo. In tale scenario, assume rilievo primario il Regolamento (UE) n. 1689/2024 sull'intelligenza artificiale (d'ora in avanti anche AI Act), il quale configura un sistema di obblighi giuridici differenziati in funzione del livello di rischio connesso all'impiego della tecnologia.

In particolare, nei casi in cui il sistema di IA venga classificato come ad alto rischio, il datore di lavoro – qualificato dalla normativa come deployer – è tenuto a rispettare una serie di adempimenti specifici, volti a garantire la tracciabilità, la supervisione umana, la qualità dei dati utilizzati, nonché la trasparenza nei confronti dei soggetti impattati dal processo automatizzato. Tali obblighi, che si affiancano a quelli già derivanti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (d'ora in avanti anche GDPR) hanno lo scopo di prevenire effetti discriminatori, opac...

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