Dottrina / Riviste

L’incasso giuridico: solo un’invenzione giuridica

28 Aprile 2025 |

L'Amministrazione Finanziaria è tornata di recente a connettere ai soli crediti in regime d'impresa un valore fiscalmente riconosciuto, sempreché risultino raccordati a una base imponibile già tassata, allineandosi alle indicazioni rappresentate nella Ris. AE 13 ottobre 2017 n. 124/E. Per i crediti privati inclusi in un compendio patrimoniale personale, allo scopo di perseguire una più lineare perequazione fiscale ed evitare ammanchi d'imposta, invece è tornata a riesumare l'istituto dell'incasso giuridico. 

Sommario

La tesi dell'Agenzia delle Entrate e della giurisprudenza della Corte di Cassazione

Per l'Agenzia delle Entrate (Risp. AE 3 marzo 2025 n. 59) un credito riassume una dualità di connotazioni fiscali a seconda che verta in regime d'impresa o che partecipi di un compendio patrimoniale privato. In tale ultimo caso, non potendo contare il Fisco sulle tutele dell'art. 88 c. 4 bis TUIR, vale quanto già rappresentato nella remota Circ. Min. 27 maggio 1994 n. 73/E, ossia l'impiego dell'istituto dell'incasso giuridico. Prima di esaminare la liceità fiscale che a fronte di un'identica dinamica di effetti giuridici (la rinuncia di un credito) e di un'unica prescrizione di legge (l'art. 88 c. 4 bis TUIR) in vigore per eliminare il distorsivo squilibrio impositivo in questione, raccordata a meccanismi fiscali del tutto diversi da quelli intravedibili nell'incasso giuridico, appare utile ripercorrere l'ermeneutica prospettata dal giudice di Cassazione sull'istituto.

In particolare, la Cass. 14 aprile 2022 n. 12223 ha ricongiunto il fondamento causale del c.d. incasso giuridico al fatto che la rinuncia al credito da parte del socio origina la presupposizione che esso...

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