Dottrina / Riviste

Spese e rimborsi per missioni e trasferte: benefici solo in caso di tracciabilità

20 Gennaio 2025 |

La Legge di bilancio 2025 introduce il requisito delle tracciabilità delle spese e dei rimborsi maturati in servizio e per l’espletamento dei compiti istituzionalmente demandati al personale dipendente o sostenute dai lavoratori autonomi per lo svolgimento della propria attività, sia ai fini della relativa deducibilità sia in tema di esclusione dalla formazione del reddito imponibile.

Novità importanti in materia di tracciabilità dei pagamenti sono contenute nella recente Manovra finanziaria 2025 che direttamente incidono sulla originaria disciplina recata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (ex DPR 917/86) in primis con riferimento alla determinazione del reddito da lavoro dipendente in presenza di spese sostenute (e rimborsate) per missioni e/o trasferte, effettuate sia fuori sede che all'interno del territorio comunale, espressamente regolamentate dal comma 5 dell'art. 51 TUIR.

Determinazione del reddito da lavoro dipendente: norme a confronto

In tale quadro, la rilevanza della modifica attiene alla esclusione dei rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea per le trasferte o le missioni, dalla formazione del reddito qualora i relativi pagamenti siano eseguiti con versamento bancario o postale o mediante altri sistemi di pagamento previsti dall' art. 23 D.Lgs. 241/97 (carte  di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero altri sistemi di pagamento tracciabili).

Art. 51, c. 5, DPR 917/86 “originario”

Nuovo art. 51, c. 5, DPR&nbs...

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