Dottrina / Riviste

Giovani italiani emigranti e aspetti fiscali da soppesare

11 Gennaio 2025 |

La storia dell'emigrazione italiana è stata regolata dalle condizioni del Paese nei due dopoguerra e in quello che è stato il boom economico degli anni '60, seguito da una fase decrescente come di occupazione e inflazione. Quest'ultima fase è stata di dimensioni paragonabili a quelle precedenti con degli effetti che hanno frenato la crescita dell'economia italiana e acuito la problematica del debito pubblico. Ma quali sono le riflessioni fiscali in questo contesto di "porte girevoli in entrata ed in uscita".

Sommario

Premessa 

La storia dell'emigrazione italiana è stata regolata dalle condizioni del Paese nei due dopoguerra e in quello che è stato il boom economico degli anni '60 seguito da una fase decrescente in tema di occupazione ed inflazione. Quest'ultima fase è stata di dimensioni paragonabili a quelle precedenti con degli effetti che hanno minato sia la crescita dell'economia italiana e sia quella che è la problematica del debito pubblico.

L'emigrazione giovanile negli anni 2000

Negli anni 2000 abbiamo osservato la maggiore consistenza di emigrazione italiana all'estero con un flusso più imponente nelle persone fra i 20 ed i 34 anni, con un più elevato grado di istruzione e con un impoverimento di quella che è la base intellettuale dei giovani che rimangono in Italia. I dati ISTAT certificano che nel decennio 2011 – 2021 circa 451.585 giovani italiani tra i 18 ed i 34 anni hanno trasferito la propria residenza all'estero, mentre dall'estero in Italia vi sono 134.543 trasferimenti, con un saldo migratorio negativo di 312.042 giovani. L'Associazione Talented Italians in the UK (TIUK) ha evidenziato in numerosi studi la diffusione di questo fenomeno proponendo svariate soluzioni che...

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