Dottrina / Riviste

Crisi di impresa, Modello 231 e flussi informativi tra le funzioni di controllo

12 Dicembre 2024 |

Le disposizioni del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza hanno arricchito di un nuovo tassello il dibattito sugli adeguati assetti organizzativi dell'impresa e sulle loro funzioni. Inevitabile, pertanto, il richiamo ai Modelli 231 non solo in chiave di prevenzione dei reati, ma anche in ragione della loro funzione di strumenti in grado di improntare la gestione aziendale a criteri di efficacia, efficienza e legalità.

Premessa

Il tema degli adeguati assetti organizzativi, regolamentato dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII) si inserisce in un quadro normativo in evoluzione, che mira a rafforzare la governance aziendale e prevenire situazioni di crisi attraverso una gestione più consapevole e responsabile.

Tale disciplina, sebbene focalizzata sulla prevenzione delle crisi, trova un naturale punto di contatto con i modelli di organizzazione, gestione e controllo disciplinati dal D.lgs. 231/2001, nonostante le due normative abbiano finalità e presupposti distinti.

L'argomento è fisiologicamente correlato al tema dei modelli organizzativi di cui al D.lgs 231/2001, a dispetto della diversa ratio delle norme, una mirata ad individuare tempestivamente i segnali della crisi d'impresa e l'altra a prevenire gli eventuali reati a carico della stessa (trattasi con evidenza di distinzione semplicistica e meramente esplicativa).

È evidente, peraltro, l'attitudine dei modelli 231 a costituire assetti organizzativi adeguati.

Le norme del CCII sugli adeguati assetti

Il CCII pone particolare enfasi sulla necessità per le imprese di dotarsi di assetti organizzativi, amministrativi e contabili c...

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