Dottrina / Giurisprudenza commentata

La sentenza irrevocabile di assoluzione “entra” nel processo tributario: prime applicazioni

25 Ottobre 2024 |

Con una recente pronuncia i giudici tributari sono stati chiamati ad applicare l’art. 21 bis D.Lgs. 74/2000, recentemente introdotto, che aveva destato dubbi in merito alla sua applicazione ai processi già instaurati. La sentenza da salutarsi con favore rappresenta un primo passo concreto verso il rafforzamento del principio del ne bis in idem attraverso una maggiore interdipendenza tra processo penale e tributario, sul quale si potrebbero fare ulteriori passi in avanti.

Massima

È applicabile al giudizio di appello l'art. 21 bis Dlgs 74/2000, introdotto dall'art. 1, comma 1, lett. m), D.Lgs. 87/2024, secondo cui la sentenza irrevocabile di assoluzione perché il fatto non sussiste, pronunciata in seguito a dibattimento nei confronti del medesimo soggetto e sugli stessi fatti materiali oggetto di valutazione nel processo tributario, ha, in questo, efficacia di giudicato, anche quando la sentenza penale sia diventata irrevocabile prima dell'entrata in vigore del D.Lgs. 87/2024 (CGT II Lombardia 23 ottobre 2024 n. 2763).

Il caso

Il contribuente impugnava l'atto di recupero emesso dall'AE dove si riteneva che per il pagamento delle proprie imposte egli avesse utilizzato in compensazione crediti fiscali vantati nei confronti dell'erario da altro soggetto, risultati inesistenti e come tali considerati dall'Ufficio.

Nel contempo, era chiamato anche a rispondere innanzi al Tribunale ordinario per reato di indebita compensazione ex art. 10 quater, c. 2, D.Lgs. 74/2000 per non aver versato imposte utilizzando in compensazione crediti inesistenti di una terza società.

Le vicende seguivano entrambe il proprio iter processuale: mentre il giudizio tributar...

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