Dottrina / Riviste

Il nuovo ruolo del curatore nella liquidazione giudiziale

11 Ottobre 2024 |

Il D.Lgs. 136/2024 (in Gazzetta Ufficiale 27 settembre 2024) ha apportato varie correzioni e integrazioni al codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII).  La riforma ha introdotto cambiamenti alle norme che regolano l’accettazione del curatore, l’attivazione del domicilio digitale, le modalità di redazione e trasmissione dei mandati di pagamento. Sono, inoltre, stati corretti alcuni errati riferimenti normativi.

Sommario

L'accettazione dell'incarico

L'organo cui è attribuita importanza centrale in ogni fase della gestione della procedura di liquidazione giudiziale è senza dubbio il curatore il quale, nel codice della crisi e dell'insolvenza, ha mantenuto la qualifica di pubblico ufficiale (art. 127 CCII), già prevista dalla normativa precedente (art. 30 L. fall.), e ha conservato sostanzialmente le attribuzioni che prevedeva la legge fallimentare, con alcune integrazioni rese opportune per risolvere i problemi che nascevano nella pratica.

Uno degli obbiettivi dichiarati del CCII è stato quello di ridurre i tempi di durata della procedura di liquidazione giudiziale e tale finalità ha necessariamente influenzato la normativa che riguarda il curatore.

La durata eccessiva delle procedure concorsuali, al pari della eccessiva durata del processo civile dalla quale in larga parte dipende, è un problema da risolvere perché si presenta pregiudizievole sul piano socioeconomico sotto aspetti diversi.

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa nel 2009 ha adottato quindi una risoluzione interinale riguardante l'eccessiva durata delle procedure giudiziarie in Italia, esortando le autorità italiane a garan...

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