Dottrina / Riviste

Documentazione sui prezzi di trasferimento: la sfida della compliance fiscale

02 Ottobre 2024 |

Mancano meno di trenta giorni alla scadenza per la predisposizione della documentazione sui prezzi di trasferimento in Italia. Rispettare gli oneri documentali è essenziale per le imprese che desiderano garantire la compliance fiscale e accedere al regime di “penalty protection” in caso di rettifiche nel corso di verifiche fiscali. Come prepararsi per evitare rischi futuri e potenziali sanzioni.

Contesto normativo Italiano sui prezzi di trasferimento

Nel panorama fiscale internazionale, il transfer pricing è un aspetto di grande importanza per le multinazionali. La normativa in materia impone che i prezzi applicati nelle transazioni tra imprese appartenenti allo stesso gruppo multinazionale debbano rispettare il principio di libera concorrenza (cd. “arm's length principle”). In altre parole, le condizioni applicate nelle transazioni infragruppo dovrebbero riflettere quelle che sarebbero praticate tra imprese indipendenti operanti in situazioni analoghe.

In Italia, il principio di libera concorrenza è stato introdotto con l'art. 110, c. 7, TUIR. Questo principio mira ad evitare che le imprese multinazionali possano manipolare i prezzi delle operazioni infragruppo - come vendite, prestazioni di servizi, cessioni di beni immateriali o finanziamenti - per traslare utili in Paesi con una fiscalità più favorevole, riducendo la base imponibile in Italia.

L'obbligo di predisporre e conservare la documentazione sui prezzi di trasferimento risale al 2010, con l'art. 26 DL 78/2010. Questo requisito è fondamentale per ottenere l'esonero dalle sanzioni amministrative in...

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