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Come contabilizzare gli acquisti Intracomunitari

23 Luglio 2024 |

Gli scambi intracomunitari comprendono le operazioni che intercorrono tra soggetti di diversi Stati membri dell’Unione europea. La disciplina, contenuta nel DL 331/93, diversifica le operazioni effettuate tra soggetti passivi (c.d. B2B), per le quali prevede il principio generale della tassazione nel Paese di destinazione, da quelle effettuate tra soggetti passivi e soggetti non passivi (c.d. B2C) da tassare nel Paese di provenienza. Nel capitolo che segue l’analisi sarà condotta sulle transazioni B2B.

Sommario

Definizione e presupposti (oggettivi e soggettivi) degli scambi intracomunitari

Si concretizza uno scambio intracomunitario di beni materiali (quindi non immateriali o virtuali) B2B se:

  • è effettuato tra soggetti passivi UE;
  • a titolo oneroso (generalmente);
  • con trasporto o spedizione dei beni da uno Stato UE ad un altro;
  • l'acquirente comunica al fornitore il numero di identificazione IVA in un Paese UE diverso da quello di partenza dei beni;
  • il fornitore rappresenta correttamente l'operazione nel modello INTRASTAT (art. 41 c. 2 ter DL 331/93).

Tali operazioni sono "non imponibili" nel Paese del cedente, per essere assoggettate ad IVA da parte del cessionario, nel Paese di destinazione dei beni.

L'operazione riguarda le cessioni di beni, infatti le prestazioni di servizi non sono più disciplinate dalle norme riguardanti le operazioni intracomunitarie (DL 331/93).

Per le prestazioni intracomunitarie sono tuttavia previste alcune disposizioni particolari in materia di momento di effettuazione delle operazioni e lavorazioni.

L'operazione deve essere posta in essere tra soggetti passivi IVA di Paesi UE, che agiscono in quanto tali.

Le operazioni poste in essere con privati o con sogge...

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