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Credito per imposte pagate all'estero: punti chiave della disciplina e aspetti pratici

30 Luglio 2024 |

Il credito per le imposte pagate all'estero costituisce lo strumento per mitigare i fenomeni di doppia imposizione giuridica che possono colpire i contribuenti residenti in Italia sui redditi prodotti all'estero. Le disposizioni contenute nell'art. 165 TUIR subordinano, però, il riconoscimento del credito a determinati limiti e condizioni.

Sommario
Breve inquadramento normativo e fondamenti dell'istituto

Il sistema di imposizione sui redditi in Italia si fonda sul principio della c.d. “worldwide taxation”: in pratica, le persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia sono soggette all'imposizione sui redditi ovunque prodotti.

Nel caso in cui vi siano redditi prodotti in paesi esteri, è pertanto possibile che gli stessi siano colpiti da una doppia imposizione giuridica, ossia che – oltre ad essere assoggettati ad imposta in Italia, come paese di residenza del soggetto passivo - siano soggetti ad imposizione anche nel paese della fonte. Può essere, ad esempio, il caso di redditi di lavoro dipendente prodotti all'estero, ivi assoggettati a ritenuta alla fonte, e soggetti altresì ad imposizione in Italia in base alla residenza del contribuente soggetto passivo.

Per evitare questo fenomeno, nel sistema fiscale italiano è stato adottato l'istituto del credito d'imposta per i redditi prodotti all'estero, regolato dall'art. 165 TUIR e dalle convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall'Italia, che permette ai soggetti fiscalmente residenti in Italia di detrarre dall'imposta italiana, in tutto o in parte, le...

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