Dottrina / Riviste

Il contraddittorio preventivo obbligatorio e gli atti esclusi

02 Maggio 2024 |

Lo Statuto dei diritti del contribuente, alla luce della recente novella, attribuisce un ruolo ancora più importante al confronto anticipato tra Amministrazione finanziaria e contribuente al fine di garantire la partecipazione effettiva di quest'ultimo al procedimento e la correttezza del prelievo fiscale. La portata generale di tale principio può essere derogata solo laddove si sia in presenza di uno degli atti indicati nel recente Decreto ministeriale del 24 aprile scorso.

Sommario
Il contraddittorio endoprocedimentale

La giurisprudenza della Corte di Cassazione (tra le altre, Cass. S.U. 18 settembre 2014 n. 19667) ha in più occasioni sottolineato come la pretesa tributaria trovi legittimità nella formazione procedimentalizzata di una “decisione partecipata” mediante la promozione del contraddittorio - che sostanzia il principio di leale collaborazione tra Amministrazione e contribuente (anche) nella “fase precontenziosa” o endo-procedimentale - al cui ordinato ed efficace sviluppo è funzionale il rispetto dell'obbligo di comunicazione degli atti impositivi. Il diritto al contraddittorio, ossia il diritto del destinatario del provvedimento ad essere sentito prima dell'emanazione di questo, realizza l'inalienabile diritto di difesa del cittadino (art. 24 Cost.) e il buon andamento dell'Amministrazione (art. 97 Cost).

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