Dottrina / Riviste

Il sistema di controllo del “rischio fiscale” alla prova dei nuovi limiti dimensionali PMI

18 Aprile 2024 |
Rescia Silvia

La nuova Cooperative Compliance, come rivista nell'ambito dell'attuazione della Delega Fiscale (D.Lgs. 221/2023), ha allargato le proprie maglie per fare gradualmente spazio a società sempre più piccole. Adempimenti richiesti e benefici prospettabili: non solo da punto di vista sanzionatorio, ma anche di implementazione di un Tax Control Framework.

Sommario
La nuova Cooperative Compliance

L'emanazione del D.Lgs. 221/2023, a modifica del D.Lgs. 128/2015, conferma nell'ambito dell'attuazione della Delega Fiscale la crescente tendenza ad un rapporto di fiducia e collaborazione contribuente-fisco, che trova la propria forza nella concessione di regimi premiali modulabili sulla tipologia di contribuente.

La nuova Cooperative Compliance ha allargato le proprie maglie per fare gradualmente spazio a società dimensionalmente sempre più piccole, con l'inserimento nel nuovo art. 7-bis D.Lgs. 128/2015 di un apposito “regime opzionale del sistema di controllo del rischio fiscale”.

Questo regime premiale volontario è stato creato ad hoc per quelle società che, nonostante le modifiche volte ad includere un numero sempre maggiore di società, non possiedono i requisiti richiesti dalla normativa per l'accesso al regime della Cooperative Compliance.

Il nuovo regime opzionale, riservato alle società dimensionalmente più piccole, concede benefici più limitati rispetto a quelli garantiti dalla Cooperative Compliance, senza però fare sconti sulle informazioni, sensibilmente ampliate con il D.Lgs. 221/2023, da fornire all'Amministrazione Finanziaria.

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