Dottrina / Riviste

Recesso dal contratto di affitto di azienda e accertamento del passivo

09 Marzo 2024 |

Il presente contributo si propone di esaminare la disciplina dell'affitto di azienda con specifico riferimento alle ricadute in tema di accertamento del passivo, evidenziandone l'evoluzione a partire dal regime antecedente alla riforma di cui D.Lgs. 5/2006. 

In particolare, si è cercato di mettere in evidenza gli elementi di novità che contraddistinguono la recente riforma, per quanto concerne sia l'esercizio del diritto di recesso che il riconoscimento dell'equo indennizzo alla controparte contrattuale non recedente.   

Sommario

Il diritto di recesso nel sistema della legge fallimentare

La disciplina antecedente al D.Lgs. 5/2006: la mancanza di una norma specifica

Nella Legge Fallimentare del 1942, prima della riforma organica dell'anno 2006, mancava una disciplina specifica sulla sorte dell'affitto di azienda in corso nell'ipotesi di fallimento del concedente o dell'affittuario.

Tuttavia, in ipotesi di fallimento del concedente, parte della dottrina e della giurisprudenza riteneva applicabile in via analogica l'art. 80 L.Fall., concernente il contratto di locazione di immobili, attesa l'identità funzionale dei due contratti; ne conseguiva il sub ingresso automatico del curatore nel contratto di affitto d'azienda pendente all'epoca della dichiarazione di fallimento.

Secondo tale orientamento, il subentro del curatore del fallimento del locatore nel contratto era previsto, dall'art. 80, c. 1, L.Fall., per la tutela del conduttore ed attuava nel fallimento il principio emptio non tollit locatum, imponendo alla procedura concorsuale di rispettare il contratto nei limiti della sua opponibilità, così come gli artt. 1599 e 2923 c.c. impongono, negli stessi limiti, il rispetto del contratto di locazione sia a ch...

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