Dottrina / Riviste

Dalla NFRD alla CSRD: una necessaria evoluzione nel segno dell'impegno in sostenibilità

12 Gennaio 2024 |
Andrea Venturelli

Con la CSRD si intende ridurre quel divario che spesso si ravvisa tra politiche e pratiche ESG, ovvero tra ciò che si fa e ciò che si comunica in tema di CSR, scoraggiando così inevitabili effetti che la NFRD ha determinato in alcuni contesti aziendali, quali il green e social washing.

Premessa

Apparentemente da una lettura superficiale qualcuno potrebbe ritenere che la differenza sostanziale che emerge tra la Non Financial Reporting Directive (NFRD), ovvero la prima norma europea che ha introdotto per gli Enti di Interesse Pubblico europei l'obbligo di rendicontare le informazioni di sostenibilità, e la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), ovvero la nuova direttiva pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea nel dicembre 2022, riguardi la mera introduzione di nuovi obblighi di reporting.

In realtà non è così, o meglio è vero solamente in parte; ciò che, infatti, emerge dalla lettura e interpretazione del nuovo testo di legge e delle comunicazioni di accompagnamento alla stessa, è la volontà di assegnare alle aziende europee un ruolo di agenti del cambiamento chiedendo loro di contribuire attivamente all'ambizioso impegno che l'Unione Europea ha assunto nei confronti della sostenibilità, in coerenza con il Green Deal europeo ed il Piano d'azione sulla finanza sostenibile.

Rivestire concretamente questo ruolo per le imprese europee equivale all'assegnare agli organi di governance delle stesse un committment ed una responsabilità che non r...

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