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Gli interventi della Cassazione a Sezioni Unite sul confine tra crediti inesistenti e non spettanti

11 Gennaio 2024 |
Giovanni Incerto

Analizziamo la complessa ricostruzione eseguita dalla Corte di cassazione per stabilire il criterio di distinzione tra crediti inesistenti e non spettanti. Le conclusioni raggiunte dalle SU sono condivisibili poiché legate a una esaustiva analisi di tutta la normativa di sistema. Si esaminano anche alcune criticità legate a particolari fattispecie per le quali potrebbe risultare problematico, in relazione alle diverse modalità di controllo attivabili dall'Agenzia delle Entrate, l'inquadramento nell'una o nell'altra categoria.

Sommario
Il contrasto interpretativo che ha richiesto l'intervento delle Sezioni Unite della Cassazione

La differenziazione che sussiste tra la nozione di crediti inesistenti e quella di crediti non spettanti ha generato nel corso degli ultimi anni diversi contrasti interpretativi in seno alla giurisprudenza di legittimità.

Il tema è divenuto di grande attualità quando, per effetto dell'ampliarsi della normativa sui crediti d'imposta agevolati, si è venuto a determinare un più ampio ricorso all'istituto della compensazione tributaria da parte dei contribuenti, a cui ha corrisposto un intensificarsi dei controlli da parte degli Uffici dell'Amministrazione finanziaria diretti a contrastare gli eventuali illeciti commessi in materia. Ed è proprio in tale contesto che è maturata la convinzione, contenuta in due ordinanze della Cassazione (Cass. 2 dicembre 2022 n. 35536 e Cass.8 febbraio 2023 n. 3784), di un intervento delle Sezioni Unite volto a definire con chiarezza le nozioni di credito inesistente e di credito non spettante per individuare esattamente quali siano i termini di decadenza dell'azione di recupero dei crediti indebitamente o irregolarmente utilizzati in compensazione.

Per qu...

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