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Fiscalità internazionale: le novità introdotte dal nuovo decreto in tema di residenza fiscale

02 Gennaio 2024 |

È stato pubblicato il D.Lgs. 209/2023, di attuazione alla riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. Tra le grandi novità spiccano le nuove regole per gli impatriati e la sostituzione per le persone fisiche del criterio civilistico del domicilio fiscale con un criterio di natura sostanziale, in cui il domicilio è il luogo in cui si sviluppano in via principale le relazioni personali e familiari del contribuente e si aggiunge quello della presenza fisica nel territorio dello Stato.

Sommario
La disciplina della fiscalità internazionale

In Italia, la disciplina della fiscalità internazionale è stata oggetto di numerose riforme nel corso degli anni. La prima riforma significativa risale al 1976, quando fu introdotta l'applicazione dell'imposta sul reddito delle società (IRES) anche ai redditi prodotti all'estero dalle società residenti in Italia. Nel 1993, fu introdotta la disciplina del consolidato fiscale internazionale, che consente alle imprese controllate da una società capogruppo di presentare un'unica dichiarazione dei redditi. Nel 2003, fu introdotta la disciplina della doppia imposizione giuridica, che consente di evitare la doppia tassazione dei redditi prodotti da soggetti residenti in Italia ma che derivano da attività svolte in altri Stati. Nel 2015, fu introdotta la disciplina del tax ruling, che consente alle imprese di ottenere una preventiva autorizzazione dall'Agenzia delle Entrate sulla corretta applicazione delle norme fiscali internazionali. Il 2023, segna un passo importante in tema di riforma fiscale, introducendo una serie di novità in materia di fiscalità internazionale, tra cui:

  • introduzione di una tassa minima globale del 15% sulle società ...

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