Verso l'estensione del regime agevolato a partecipazioni qualificate (per società UE e SEE)24 Novembre 2023
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Lo status quo Qualora una società non residente, priva di stabile organizzazione in Italia, ceda una partecipazione in una società italiana, secondo la disciplina vigente, l'eventuale plusvalenza risulta imponibile in Italia; la società non residente tassa la plusvalenza secondo le regole delle persone fisiche, con il risultato che dovrà applicare la tassazione del 26% sull'intero valore della plusvalenza realizzata. Evidentemente tale tassazione genera disparità di trattamento, rispetto alle società italiane, considerato che quest'ultime, a parità di condizioni - qualora si ritengano integrati i presupposti oggettivi per l'applicazione della participation exemption, con esenzione al 95% dalle imposte sui redditi - potrebbero beneficiare di una tassazione IRES pari all'1,2% (5% * 24%) sul valore della plusvalenza realizzata. Il Ddl di Bilancio per il 2024, secondo il testo all'esame del Senato, mira a estendere la platea dei soggetti non residenti in grado di beneficiare del regime di esenzione al 95%, applicabile alle plusvalenze derivanti dall'alienazione di partecipazioni qualificate in società italiane. Contenuto riservato agli abbonati. |