Decreto sanzioni

DECRETO LEGISLATIVO 14 giugno 2024 n. 87 (in Gazz. Uff. 28 giugno 2024, n. 150). – Revisione del sistema sanzionatorio tributario, ai sensi dell'articolo 20 della legge 9 agosto 2023, n. 111.  

DECRETO LEGISLATIVO 14 novembre 2024, n. 175 (in Suppl. ordinario n. 40 alla Gazz. Uff. 28 novembre 2024, n. 279). – Testo unico della giustizia tributaria. 

Nella tabella seguente si riportano le violazioni relative ai versamenti e alla riscossione con indicazione della sanzione amministrativa o penale applicabile.

Per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024, se la sanzione è calcolata secondo le regole sul concorso di violazioni e sulla continuazione, la percentuale di riduzione è determinata in relazione alla prima violazione; la sanzione unica su cui applicare la percentuale di riduzione può essere calcolata anche mediante l'utilizzo delle procedure messe a disposizione dall'AE.

Quando uno stesso fatto integra sia una violazione amministrativa che penale si applica la disposizione speciale: individuato il reato e la disposizione amministrativa che lo sanzionano, gli organi competenti verificano quale delle due sanzioni presenti elementi caratterizzanti rispetto all'altra e, quindi, sia maggiormente idonea a punire la violazione.

I reati di omesso versamento delle ritenute e dell'IVA da dichiarazione non sono punibili se: a) prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, il contribuente estingue il debito comprese sanzioni amministrative e interessi, mediante integrale pagamento, anche a seguito di conciliazione, adesione o ravvedimento operoso; b il fatto dipende da cause non imputabili all'autore sopravvenute, rispettivamente, all'effettuazione delle ritenute o all'incasso dell'IVA.

In caso di condanna o patteggiamento, è sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il profitto o il prezzo del reato, salvo che appartengano a persona estranea al reato. Se ciò non è possibile, è comunque ordinata la confisca di beni di cui il condannato ha la disponibilità, per un valore corrispondente (c.d. confisca per equivalente).

Sono meramente formali le violazioni che non arrecano pregiudizio concreto al controllo e non incidono sulla determinazione della base imponibile, dell'imposta e sul versamento del tributo. Il giudizio sulla mera formalità è dato a posteriori e in concreto sull'effettiva incidenza della violazione sulla determinazione del tributo o sul controllo.

In caso di annullamento parziale dell'atto a seguito di autotutela parziale, il contribuente può avvalersi dell'acquiescenza anche se aveva presentato ricorso e alle medesime condizioni esistenti alla data di notifica dell'atto, purché rinunci al ricorso e l'atto non risulti definitivo.

Dal 29 giugno 2024 è stata riformulata la definizione di credito inesistente e non spettante.

Paolo Parisi

Ripercorriamo le principali modifiche nel panorama delle sanzioni introdotte dal D.L.gs. 87/2024 in relazione ai profili dichiarativi dei Modelli Redditi. Il decreto attua la delega per la riforma fiscale (L. 111/2023).

Claudia Iozzo, Claudia Iozzo

Decorsi i termini di presentazione della dichiarazione è possibile regolarizzare la posizione fiscale trasmettendo all'AE il Mod. Redditi e il Mod. IRAP entro 90 giorni dalla scadenza originaria, nonché versando le eventuali imposte a debito scaturenti, ferma l'applicazione delle sanzioni. Superato tale arco temporale, se l'adempimento non è effettuato, la dichiarazione si considera omessa. Laddove il modello sia stato trasmesso con errori od omissioni (ad es. dichiarazione infedele), è possibile correggerlo tramite dichiarazione integrativa, versando le sanzioni con apposito codice tributo, riducibili tramite ravvedimento operoso.

Marco Nessi, Marco Nessi

Il presupposto dell'imposta sulle assicurazioni è costituito dalla corresponsione del premio assicurativo. Proponiamo, in sintesi, la disciplina propedeutica al versamento mensile dell'imposta, le modalità di calcolo e gli aspetti peculiari, anche attraverso i punti chiariti dalla prassi.

Claudia Iozzo, Claudia Iozzo

I soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi (Modello Redditi) sono tenuti a effettuare l'invio entro il 15 ottobre. La trasmissione deve avvenire esclusivamente per via telematica direttamente dal contribuente o da un intermediario abilitato, ma in specifici casi è consentita anche la presentazione cartacea presso un ufficio postale. Si analizzano, con riguardo ai vari modelli, modalità, termini, sanzioni e casistiche particolari.

Come regolarizzare in via spontanea violazioni e omissioni tributarie.

Sebastiano Stufano

La Cassazione con sentenza 3 settembre 2024, n. 23570 ,  affronta il tema dell'efficacia temporale dell'art. 21-bis del d.lgs. 74/2000 introdotto dal decreto delegato che ha riformato il sistema sanzionatorio tributario. La Suprema Corte afferma la piena applicabilità della novella legislativa ai processi tributari in corso nei quali fa stato la sentenza penale di assoluzione, indipendentemente dal fatto che essa sia divenuta irrevocabile prima dell'entrata in vigore del nuovo art. 21-bis.

Francesco Barone

La revisione del sistema sanzionatorio amministrativo riguarda indirettamente anche i professionisti che forniscono consulenza ai propri clienti, in particolare quando questi ultimi sono rappresentati da società. Considerazioni sulla responsabilità del professionista e recenti interventi giurisprudenziali.

Alessandra Caputo

Il Decreto Sanzioni (D.Lgs. 87/2024), nell’ambito dell’attuazione della Riforma fiscale, prevede una generale riduzione delle sanzioni per alcune violazioni, comprese quelle in materia di cedolare secca. Modificata anche la sanzione prevista nel caso di omessa registrazione del contratto.

Alessandro De Stefano

La riforma del sistema delle sanzioni tributarie amministrative, introdotta dal D.Lgs. 87/2024 (Decreto Sanzioni), non si occupa del trattamento delle violazioni degli obblighi dichiarativi sanate entro 90 giorni. In mancanza, rimangono applicabili le istruzioni di prassi dettate dall'Agenzia delle Entrate con Circ. n. 42/2016.

Marco Peirolo

Ridefinito, per le violazioni commesse dal 1° settembre 2024, il regime sanzionatorio applicabile in caso di omessa o irregolare fatturazione non regolarizzata dal cliente, di detrazione dell’IVA erroneamente addebitata in fattura e di invio di beni oggetto di cessione intracomunitaria a cura del cessionario non residente.

Giuseppe Ingrao

Il decreto attuativo della riforma fiscale in tema di revisione delle sanzioni prevede una profonda rivisitazione dell'art. 12 D.Lgs. 472/97, con cui si amplia il campo di applicazione dell'istituto del cumulo giuridico e si rimodulano gli aumenti previsti nei casi di violazioni riguardanti più periodi di imposta e più tributi.

Renato Portale

Continua l'esame delle modifiche apportate al sistema sanzionatorio dal D.Lgs. 87/2024 (in modo particolare sull'IVA) concentrandosi, questa volta, su quelli che sono alcuni istituti interessati da novità: omesso versamento, disciplina dei crediti inesistenti e di quelli non spettanti, rapporto tra processo penale e tributario.

Francesco Villante

​Con il Decreto Sanzioni il Legislatore ha reintrodotto l'acquiescenza processuale in presenza di autotutela parziale, abrogata con il Decreto Statuto del contribuente. Il contribuente potrà nuovamente rinunciare al ricorso e beneficiare della definizione agevolata delle sanzioni prevista per l'atto alle medesime condizioni già esistenti alla data di notifica e prima dell'impugnazione.

Alessandro De Stefano

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 28 giugno 2024 n. 150 il D.Lgs. 87/2024 che riformula il sistema sanzionatorio tributario, in ambito sia penale che amministrativo. Si prevede, in generale, una mitigazione del trattamento punitivo, in un'ottica di collaborazione e di incentivazione ad adempiere. 

Renato Portale

Continua l'esame delle modifiche apportate al sistema sanzionatorio dal D.Lgs. 87/2024, approdato sulla GU n. 150 del 28 giugno 2024. Ci soffermiamo sulla modifica al quantum delle sanzioni (per le violazioni commesse successivamente al 1° settembre 2024) e sulla modifica per cumulo e ravvedimento (sempre per le violazioni dal prossimo 1° settembre).

Giovanni Incerto

Si analizzano, con riferimento alla fattispecie di maggiore impatto sui contribuenti, le modifiche apportate dal D.Lgs. 87/2024 al sistema sanzionatori penale tributario (D.Lgs. 74/2000) e a quello amministrativo tributario. In particolare esaminiamo i riflessi di talune modifiche in ambito penal-tributario e di quelle portanti riduzioni sanzionatorie in ambito tributario, unitamente all'esame delle novità che hanno interessato l'istituto del ravvedimento operoso e quelle relative alla possibilità di presentare dichiarazioni integrative, con conseguente applicazione di sanzioni di minor entità.

Barbara Bosso de Cardona

Il D.Lgs. 87/2024 realizza una revisione del panorama sanzionatorio tributario amministrativo e penale generale con l'obiettivo di razionalizzare il sistema, rendendolo più equo, proporzionato ed adeguato agli standard europei. Tra le novità commentate in questo contributo: la responsabilità di società o enti; il principio di proporzionalità e offensività; la responsabilità solidale del dipendente; la responsabilità nella cessione d'azienda.

Matteo Dellapina

Il D.Lgs. 87/2024 (cd. “Decreto Sanzioni”) ha rinnovato il sistema sanzionatorio tributario, intervenendo anche in tema di ravvedimento operoso che potrà essere esperito anche se risultino commesse più violazioni. È stata poi introdotta la c.d. definizione agevolata delle sanzioni in caso di autotutela parziale che permetterà al contribuente, in caso di annullamento parziale dell'atto, degli istituti di definizione agevolata delle sanzioni.

Marco Peirolo

Il cessionario/committente che riceve una fattura errata o irregolare è tenuto a segnalarlo al cedente/prestatore affinché quest’ultimo possa emettere una nota di credito per eliminare o correggere la fattura. Solo se il cedente/prestatore non rettifica la fattura, il cessionario/committente – al fine di non incorrere in sanzione – deve regolarizzare l’operazione (solo per le violazioni commesse fino al 31 agosto 2024).

Emiliano Covino

La Corte di Cassazione, con sentenza 19 gennaio 2025 n. 1274, ha riaffermato la legittimità costituzionale del divieto di retroattività per le norme più favorevoli in materia di sanzioni tributarie, bilanciandola con le altre esigenze di rango costituzionale.