Dottrina / Riviste

Corte costituzionale: ancora estesa la reintegra nel regime delle tutele crescenti

05 Agosto 2024 |

Con due sentenze la Corte Costituzionale è intervenuta ancora una volta sulle conseguenze della illegittimità dei licenziamenti secondo quanto previsto dal D.Lgs. 23/2015, estendendo, in determinati casi, la possibilità di applicazione della tutela reale al licenziamento per motivi economici e disciplinare.

Prosegue il percorso di riscrittura del regime delle tutele crescenti da parte della Corte costituzionale. Con due sentenze (nn. 128 e 129 del 16 luglio 2024) la Consulta è intervenuta ancora una volta sulle conseguenze della illegittimità dei licenziamenti secondo quanto previsto dal D.Lgs. 23/2015, estendendo la possibilità di applicazione della tutela reale, riconoscendola anche al lavoratore licenziato per un motivo economico rivelatosi insussistente, nonché a quello licenziato per un motivo disciplinare per il quale il contratto collettivo preveda una sanzione conservativa. In entrambi i casi le motivazioni della Corte costituzionale confermano la legittimità della scelta del legislatore di non assegnare priorità alla tutela reintegratoria, riservandola ad ipotesi specifiche e prediligendo in via ordinaria la sanzione indennitaria per il caso del licenziamento illegittimo. Tuttavia, ricorrendo all'affermazione dei principi di ragionevolezza e razionalità, viene ampliato ancora una volta il campo operativo della tutela reale, svuotando di fatto l'essenza del regime delle tutele crescenti che pure, più volte, era stato riconosciuto conforme alla Costituzione.

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