11/12/2024 | Luca Furfaro
Fonte: Quotidianopiù
Premessa
Il 9 dicembre 2024, il Presidente della Repubblica ha promulgato la L. 187/2024, che converte con modificazioni il DL 11 ottobre 2024, n. 145. Questo provvedimento, focalizzato sulla gestione dei flussi migratori, tutela dei lavoratori stranieri e contrasto al caporalato, ha concluso il suo iter con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale 10 dicembre 2024 n. 289 con entrata in vigore l'11 dicembre 2024. La conversione apporta significative modifiche alle previsioni in materia d'immigrazione, lavoro e protezione internazionale, andando a ridefinire il quadro giuridico legato alla mobilità in entrata nel nostro Paese.
La Legge di conversione è stata approvata a seguito della fiducia posta dal Governo sul DDL di conversione che ha sicuramente rilevanza trasversale di tipo politico, con implicazioni sociologiche ed economiche.
Come è noto l'ingresso di soggetti extra-comunitari in Italia per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale, e di lavoro autonomo, deve avvenire nell'ambito delle quote di ingresso stabilite nei Decreti flussi emanati sulla base dei criteri indicati nel documento programmatico triennale sulle politiche dell'immigrazione.
Obiettivi della misura
L'intervento normativo ha come finalità quella di ridefinire le quote annuali per l'ingresso legale di lavoratori stranieri, sia stagionali sia non stagionali, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro nazionale.
Un altro punto fondamentale è il contrasto al caporalato con il rafforzamento delle misure di prevenzione e repressione dello sfruttamento lavorativo.
Viene inoltre prevista l'introduzione di procedure dedicate per l'accoglienza e il sostegno a coloro che subiscono gravi violazioni dei diritti umani a cui si aggiunge la riforma delle procedure di protezione internazionale con la razionalizzazione delle pratiche giurisdizionali per il riconoscimento dello status di rifugiato e di altre forme di protezione.
Le modifiche in conversione
La conversione in Legge del Decreto ha comportato numerose modifiche finalizzate a chiarire e semplificare le disposizioni normative con una visione anche al diritto internazionale. Di rilievo il rafforzamento delle responsabilità dei datori di lavoro con l'introduzione dell'irricevibilità delle richieste di nulla osta al lavoro da parte di datori che non hanno adempiuto a precedenti obblighi contrattuali legati ai lavoratori stranieri. Si prevede infatti l'esclusione delle domande di nulla osta presentate da datori che nei 3 anni precedenti non hanno rispettato gli obblighi contrattuali o sono stati coinvolti in reati di sfruttamento lavorativo.
Viene inoltre garantita una quota fino al 40% per le donne nei settori del lavoro subordinato stagionale e non stagionale, con un focus su assistenza familiare e socio-sanitaria.
Oltre alla ridefinizione delle quote migratorie per il 2025 viene rafforzato il ruolo delle associazioni di rappresentanza nel supportare i processi di ingresso e integrazione.
Semplificazione delle procedure di nulla osta
Le nuove disposizioni prevedono la precompilazione delle domande di nulla osta al lavoro al fine di ampliare i tempi per i controlli e consentire la regolarizzazione o l'esclusione delle domande non procedibili. Al fine di razionalizzare il processo il periodo per la verifica di indisponibilità di lavoratori sul territorio nazionale è ridotto da 15 a 8 giorni, semplificando quindi l'avvio delle procedure. Il datore di lavoro dovrà invece confermare l'interesse ad assumere il lavoratore entro 7 giorni dalla comunicazione di avvenuta conclusione degli accertamenti sulla domanda di visto di ingresso presentata dal lavoratore; in assenza di tale conferma, la richiesta di nulla osta si intende rifiutata.
Mentre vengono soppresse le quote limite per la conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale (art. 24 D.Lgs. 286/98 TUI) e per i permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro (art. 9-bis TUI).
Viene inoltre previsto un permesso di soggiorno per casi speciali a favore delle vittime di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo che permetterà al lavoratore di soggiornare legalmente sul territorio e svolgere temporaneamente attività lavorativa in attesa dell'esito della procedura con possibilità di conversione in permesso di lavoro o studio.
Tale particolare premesso prevede l'accertamento di situazioni di violenza, abuso o sfruttamento sul territorio nazionale con la collaborazione del lavoratore straniero.