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Nuova Carta Blue UE: semplificate le assunzioni di stranieri qualificati


07/11/2023 | Marcello Ascenzi

A partire dal 17 novembre 2023 il permesso di lavoro per personale qualificato, Carta Blu UE, verrà rilasciato in maniera più semplice, con requisiti meno stringenti, grazie al recepimento della Direttiva 2021/1883 avvenuto con il recente D.Lgs. 152/2023 che favorisce inoltre la mobilità internazionale nell'UE.

Fonte: Quotidianopiù

Sarà più semplice assumere lavoratori stranieri extra UE qualificati, fuori dalle quote della programmazione periodica dei flussi migratori, grazie a condizioni meno stringenti per ottenere il permesso di lavoro (Carta Blu UE), secondo quanto previsto dal recente D.Lgs. 152/2023 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 2 novembre 2023, con cui si recepisce la Direttiva (UE) 2021/1883.

Le modifiche, introdotte dall'art. 1 del citato D.Lgs. 152/2023, avvengono con la riformulazione dell'art. 27 quater D.Lgs. 286/98 (TUI), che regola l'ingresso e il soggiorno dei lavoratori altamente qualificati ai quali viene concessa la Carta Blu UE.

Le nuove regole, che entreranno in vigore il 17 novembre 2023, prevedono tra l'altro:

  • requisiti di specializzazione meno rigidi e più accessibili per l'ottenimento della Carta Blue, con maggiori possibilità per i datori di lavoro di reperire personale extra UE;
  • l'ampliamento delle opportunità di mobilità internazionale nell'UE, rendendo più semplice lavorare in altri Stati membri dopo l'ottenimento della Carta Blu anche a vantaggio della mobilità internazionale tra società dello stesso gruppo;
  • la possibilità di cambiare attività lavorativa dopo l'ottenimento della Carta in maniera più semplice;
  • la semplificazione della procedura per il ricongiungimento familiare con possibilità di conversione dei permessi di soggiorno da motivi familiari in lavoro subordinato.

Le modifiche previste dal 17 novembre 2023 agevolano in molteplici aspetti i datori di lavoro nel reperimento di personale specializzato extra UE. La normativa necessita ora di dettagliate prassi che chiariscano nel dettaglio le procedure operative.

Requisiti per ottenere la Carta Blu

I datori di lavoro possono richiedere l'ingresso e il soggiorno di cittadini extra UE altamente qualificati, ai fini della loro assunzione in Italia, nel caso siano alternativamente in possesso di uno dei seguenti requisiti:

1) laurea triennale, ossia del titolo di istruzione superiore di livello terziario rilasciato dall'autorità competente nel Paese dove è stato conseguito che attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale;

2) qualificazione professionale di livello post-secondario di durata almeno triennale o corrispondente almeno al livello 6 del Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) di cui al DM Min. lav. 8 gennaio 2018;

3) requisito previsto dal D.Lgs. 206/2007, limitatamente all'esercizio di professioni regolamentate;

4) qualifica professionale superiore attestata da almeno 5 anni di esperienza professionale di livello paragonabile ai titoli d'istruzione superiori di livello terziario, pertinenti alla professione o al settore specificato nel contratto di lavoro o all'offerta vincolante formulata dal datore di lavoro;

5) una qualifica professionale superiore attestata da almeno 3 anni di esperienza professionale pertinente acquisita nei 7 anni precedenti la presentazione della domanda di Carta Blu UE, per quanto riguarda dirigenti e specialisti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione di cui alla classificazione ISCO-08, n. 133 e n. 25.

Lo schema di decreto n. 53 approvato in sede preliminare dal Governo il 18 luglio 2023, già oggetto di commento, richiedeva un diploma di laurea biennale e una qualifica professionale post-secondaria biennale, o una qualificazione equivalente al livello 5 del QNQ.

Il testo definitivamente approvato, invece, richiede una laurea triennale e un livello di qualificazione pari al 6° del QNQ, punti 1 e 2 dell'elenco precedente.

Il ripensamento rende il soddisfacimento del requisito in questione più rigoroso rispetto a quanto prevedeva lo Schema di decreto, avvicinando la formulazione normativa al testo attualmente in vigore. Restano però ferme le nuove qualificazioni professionali di cui agli ultimi due punti dell'elenco precedente.

Attività esercitata e ricongiungimento familiare

Il titolare di Carta Blu UE, limitatamente ai primi 12 mesi di occupazione sul territorio nazionale, può esercitare esclusivamente attività lavorative conformi alle condizioni di ammissione previste e limitatamente a quelle per le quali è stata rilasciata la Carta Blu UE. La norma in precedenza vincolava il lavoratore per 24 mesi. Resta invece confermato l'obbligo di autorizzazione in caso di cambiamento di datore di lavoro, nell'ambito dell'attività che ha consentito l'accesso in Italia. Le Direzioni territoriali del lavoro competenti per territorio sono tenute a rilasciare l'autorizzazione, ma il parere si intende acquisito con formula del silenzio assenzo, decorsi 15 giorni dalla ricezione della documentazione relativa al nuovo contratto di lavoro o offerta vincolante.

In tema di ricongiungimento familiare, il diritto è riconosciuto al titolare di Carta Blu UE, indipendentemente dalla durata del suo permesso di soggiorno. I familiari ricevono un permesso di soggiorno per motivi di famiglia di durata pari a quello del titolare di Carta Blu UE. Inoltre le modifiche normative prevedono la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari in permesso per lavoro subordinato, lavoro autonomo o studio, in presenza dei relativi requisiti. Infine, nell'ipotesi le condizioni per il ricongiungimento familiare siano soddisfatte e le domande complete presentate contemporaneamente, il permesso di soggiorno del familiare è rilasciato contestualmente alla Carta Blu UE del lavoratore.

Mobilità nell'UE

Le nuove regole riscrivono le disposizioni in tema di mobilità nell'UE del titolare di Carta Blu. In particolare, lo straniero titolare di Carta Blu UE rilasciata da altro Stato membro e in corso di validità può fare ingresso e soggiornare in Italia per svolgere un'attività professionale per un periodo massimo di 90 giorni in un arco temporale di 180 giorni.

Inoltre il lavoratore, già titolare di Carta Blu rilasciata da un altro Stato membro può trasferirsi per motivi di lavoro in Italia. In questo caso il lavoratore deve aver soggiornato per un periodo di 12 mesi minimo in un altro Stato membro. L'esercizio dell'attività lavorativa per un periodo superiore a 90 giorni richiede il rilascio di un apposito nulla osta al lavoro dall'autorità italiana.

Infine, nel caso in cui lo straniero fa ingresso nel territorio nazionale per le finalità di lavoro, spostandosi da un secondo Stato membro nel quale si era già trasferito per le medesime finalità, il termine minimo di soggiorno legale nel predetto Stato membro è ridotto a 6 mesi, rispetto ai 12 richiesti nel caso l'Italia sia il Paese raggiunto subito dopo aver ottenuto la Carta Blu.

D.Lgs. 152/2023