Nuova prova testimoniale: l’assunzione di dichiarazioni e informazioni da parte del difensore


14/08/2023 | Fabrizio Pacchiarotti, Francesco Naio, Giulia Sabelli

La Legge di riforma della giustizia tributaria, nel determinare l'ingresso della prova per testi nel contenzioso tributario, ha segnato un decisivo passo in avanti verso il principio del giusto processo, nonostante la formulazione del nuovo art. 7, c. 4, D.Lgs. 546/92 abbia destato non poche perplessità circa l'effettiva valenza applicativa dell'istituto. Particolare rilievo assumono le modalità pratiche di assunzione, da parte del difensore, di dichiarazioni e informazioni, in conformità al modello di testimonianza scritta approvato dal Ministero della Giustizia.

L'impianto normativo previgente sotto la lente della giurisprudenza

Nel sistema tributario ante riforma, l'esclusione della testimonianza dal novero delle prove ammesse in giudizio trovava il proprio fondamento normativo nella previgente formulazione dell'art. 7 c. 4 D.Lgs. 546/92, che in maniera inequivocabile sanciva il divieto esplicito di utilizzo del giuramento e della prova testimoniale.

Per lungo tempo i profili di opportunità e legittimità di tale preclusione sono stati al centro di un accesso dibattito, essenzialmente imperniato su due distinte posizioni.

In ossequio al principio del giusto processo dettato dall'art. 111 Cost., la dottrina più autorevole denunciava la frizione del divieto con la disciplina sia costituzionale che comunitaria.

Nella medesima direzione sembrava orientarsi il parere della Corte di Strasburgo che, chiamata a pronunciarsi sui possibili rilievi di incompatibilità con i dettami...

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