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Pil e Bankitalia, l'estate calda del Paese


26/05/2023 | Raffaella Polato

Settimana di bollettini, ma anche di giudizi. Il primo giugno, senza un accordo sul debito Usa, gli Stati Uniti potrebbero affrontare il loro primo default. In casa nostra invece si attendono le stime del prodotto interno lordo e le considerazioni del governatore della Banca d'Italia sul quadro “macro” e dell'Italia.

APPUNTI & SPUNTI per la settimana 29 maggio – 4 giugno

Lunedì 29 – Gli Usa e lo spettro default

“L'opzione di un default non è sul tavolo”, ha detto Joe Biden dopo l'incontro alla Casa Bianca con lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, che ha peraltro usato lo stesso aggettivo per definire quei primi colloqui con il presidente Usa sull'innalzamento del debito. Al momento, tuttavia, l'accordo non c'è. Resta la fiducia (anche dei mercati) che le trattative esorcizzino lo spettro del primo giugno. Quando, senza un'intesa, il primo default della storia americana sarebbe inevitabile.

Mercoledì 31 – Le sorprese del Pil

Pochi giorni dopo Destatis, che ha dovuto confermare l'ingresso della Germania in recessione tecnica, oggi sarà l'Istat a comunicare la seconda stima sull'andamento del Pil nel primo trimestre. La precedente lo dava in aumento dello 0,5%, il che significa che per il 2023 la crescita acquisita - quella cioè che si avrebbe se nei prossimi trimestri la variazione fosse nulla - è già allo 0,8%. Un livello che è poco al di sotto della stima indicata dal governo nel Def (+0,9% nel quadro tendenziale, quindi a politiche invariate, e +1% considerando le misure che l'esecutivo intende adottare) e parecchio più basso del tasso di sviluppo previsto per noi dalla Commissione europea nel Rapporto di primavera (che ci vede a +1,2%, contro il +1,1% della media Ue).

Mercoledì 31 – La Relazione del Governatore

È probabile, che cresceremo più di quanto anche i più ottimisti prevedessero soltanto pochi mesi fa. È però vero anche che, per quanto il tasso di sviluppo acquisito nel primo trimestre sia già praticamente pari a quello stimato per l'intero anno, il quadro economico nazionale e internazionale resta complicatissimo da decifrare. Dall'industria, per esempio, i segnali intravisti per maggio sembrano indicare in tutta Europa un rallentamento inatteso (vedi l'indice Pmi Global di S&P per il settore manifatturiero, inaspettatamente sceso ai minimi da 36 mesi). E poi c'è l'inflazione, che scende in modo più lento del previsto o addirittura risale. E c'è la determinazione dei falchi Bce a proseguire con la politica di rialzo dei tassi. La Banca d'Italia è tra quanti non condividono. Oggi Ignazio Visco farà il punto anche su questo: appuntamento con la Relazione del Governatore e, dunque, con il quadro “macro” secondo gli economisti di via Nazionale.

Giovedì 1 – Il vertice europeo di Chisinau

Il primo vertice è stato a Praga, un anno fa. Oggi la Comunità Politica Europea, il Forum intergovernativo nato da un progetto di Emmanuel Macron per riunire attorno a un tavolo tutti gli Stati del Continente, si incontra nella capitale moldava Chisinau. Sono attesi 47 fra capi di Stato e di governo e vertici delle istituzioni Ue. Come un anno fa, non sono invitate Russia e Bielorussia. La presenza invece dell'Ucraina (anche qui: come un anno fa) e il fatto stesso che il meeting si tenga in Moldavia indicano quale sia il messaggio che i 47 Paesi europei aderenti alla Cpe intendano lanciare a Mosca.

Giovedì 1 – L'euro-inflazione a maggio

Ha detto Christine Lagarde pochi giorni fa, alle celebrazioni per i 25 anni della Bce: «La nostra priorità immediata e prioritaria è riportare l'inflazione al di sotto del nostro obiettivo a medio termine del 2% in modo tempestivo. E lo faremo». Al di là delle polemiche, anche interne, sulla strada che l'Eurotower ha scelto per cercare di tenere sotto controllo i prezzi dopo aver a lungo sostenuto che le fiammate erano “solo temporanee”, si potrebbe discutere sull'aggettivo “tempestivo”. Dopo qualche segnale di rientro l'inflazione, negli ultimi mesi, ha in realtà ripreso a salire, almeno in alcuni Paesi (fra i quali l'Italia). Oggi da Eurostat sapremo se anche a maggio (prima stima) il trend è confermato.