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Visto di conformità esteso ai tributaristi, la categoria insorge


24/05/2023 | La Redazione



L'ANC contro la decisione del Governo di impegnarsi per estendere ai tributaristi la competenza ad apporre il visto di conformità: “è una concessione immotivata”.

Fonte: QuotidianoPiù

Preoccupazione e amarezza nei commercialisti per la recente apertura dell'esecutivo ad estendere ai tributaristi (ex L. 4/2013) la competenza ad apporre il visto di conformità. È dei giorni scorsi, infatti, la notizia del parere favorevole dato dal Governo sull'odg presentato dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, che impegna lo stesso Governo ad operare l'estensione.

“L'adempimento oggetto del parere – commenta Marco Cuchel, Presidente dell'Assoziazione Nazinale dei Commercialisti - è una competenza delicata, che tutela la collettività da abusi e frodi e che non può essere attribuita a soggetti non ordinistici, che non hanno gli stessi requisiti dei professionisti iscritti in Albi e non sono sottoposti agli stessi obblighi a alla stessa vigilanza”. “L'apposizione del visto - prosegue Cuchel - è un atto del tutto assimilabile all'asseverazione del professionista tecnico, competenza strettamente riservata agli iscritti agli ordini professionali e non si vede perché la corrispettiva certificazione dei crediti d'imposta debba invece essere affidata al di fuori della sfera ordinistica”. “Un allargamento del genere – conclude il Presidente ANC - contribuisce a svuotare di significato l'appartenenza ad un ordine professionale, sminuisce il valore della tutela della fede pubblica e disorienta il contribuente, il quale, in questo modo, ha ancora meno possibilità di capire chi sia il soggetto al quale sia affida e in quale modo lo Stato vigila sul rapporto che tra loro si instaura”.

Come spiegato da Cuchel la categoria non è contro chi opera a norma di legge al di fuori dell'ordine professionale, bensì ritiene più semplicemente che sia necessario mettere mano alla regolamentazione del mercato, in special modo dove si sostanziano “pericolose sovrapposizioni”di medesime competenze attribuite a professionisti appartenenti ad ordini professionali e soggetti non ordinistici.

L. 4/2013