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Manovra 2023 e tax credit: acquisto di energia e gas, investimenti in beni 4.0, altre novità


23/01/2023 | Lorenzo Meroni

Prosegue la rassegna delle disposizioni, a favore delle imprese, introdotte o prorogate dalla Legge di bilancio 2023. Tra le principali: i crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas; il tax credit per gli investimenti in beni strumentali 4.0; le proroghe del fondo di Garanzia per le PMI e della “Nuova Sabatini”.

Oltre alle novità della Legge di Bilancio 2023 precedentemente illustrate (vedi nostra news), sono presenti altre agevolazioni dirette alle imprese sia per contrastare l'aumento del costo dell'energia registratosi negli ultimi mesi, sia per sostenere le imprese che intendono effettuare investimenti in beni strumentali. Tra queste rientrano:

  • i crediti d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas;
  • il credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0;
  • le proroghe del fondo di Garanzia per le PMI e della “Nuova Sabatini”.

 

Credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas

Con la Legge di bilancio 2023 vengono prorogati anche per il primo trimestre 2023 le agevolazioni dirette alle imprese, volte a contrastare gli effetti dei recenti aumenti dei prezzi dell'energia, introdotte in precedenza. In particolare, viene prevista la possibilità di fruire di un credito d'imposta in relazione alla spesa sostenuta per l'acquisto di energia (luce o gas) pari a:

  • 45% della spesa sostenuta per l'energia elettrica acquistata ed effettivamente utilizzata nel 1°trimestre 2023 dalle imprese c.d. “energivore”;
  • 35% della spesa sostenuta per l'energia elettrica acquistata ed effettivamente utilizzata nel 1°trimestre 2023 dalle imprese c.d. “nonenergivore”, ossia imprese diverse da quelle indicate sopra, il cui contatore è dotato di potenza disponibile pari o superiore 4,5kW;
  • 45% della spesa sostenuta per l'acquisto di gas naturale consumato nel 1°trimestre 2023 per usi energetici diversi da quelli termoelettrici dalle imprese c.d. “gasivore”;
  • 40% della spesa sostenuta per l'acquisto di gas naturale consumato nel 1°trimestre 2023 per usi energetici diversi da quelli termoelettrici dalle imprese c.d. “non gasivore”.

 È tuttavia necessario, ai fini della spettanza del beneficio, che:

  •  i costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del quarto trimestre 2022, al netto di imposte e sussidi, abbiano subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% rispetto al quarto trimestre 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall'impresa;
  • il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media del quarto trimestre 2022 dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal GME, abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio del quarto trimestre 2019.

Tali crediti d'imposta sono utilizzabili in compensazione tramite modello F24 entro il 31 dicembre 2023 e non rilevano ai fini della tassazione IRPEF/IRES e IRAP, né ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi ex art. 61 TUIR e ai fini della determinazione della quota delle “altre spese” deducibile ex art. 109 TUIR.

In alternativa all'utilizzo diretto, possono essere ceduti esclusivamente per intero ad altri soggetti (compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari), con la facoltà di effettuare due ulteriori cessioni esclusivamente in favore di banche, intermediari finanziari, società appartenenti ad un gruppo bancario o imprese di assicurazione.

 

Credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali

La Legge di bilancio 2023 prevede la proroga, dal 30 giugno, al 30 settembre 2023 del termine ultimo per l'ultimazione dell'investimento “prenotato” entro il 31 dicembre 2022. In particolare, un bene si considera “prenotato” se entro la fine dell'anno 2022 è stato:

  • accettato l'ordine da parte del venditore;
  • effettuato il versamento di un acconto in misura almeno pari al 20% del costo totale.

Si ricorda che tale agevolazione, prevista nella Legge di Bilancio 2021, riguarda gli investimenti relativi alla c.d. “Industria 4.0”, cioè aventi per oggetto i beni ricompresi nell'Allegato A della L. 232/2016 e permette alle imprese di fruire di un credito d'imposta pari a:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 
  • 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro; 
  • 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 20 milioni di euro.

Per quanto riguarda i beni materiali e immateriali ordinari e i beni immateriali inclusi nell'allegato B annesso alla L. 232/2016, non essendo inclusi nella proroga, il termine per la conclusione dell'investimento rimane fissato al 30 giugno 2023.

 

Fondo di Garanzia per le PMI e Nuova Sabatini

Tra le altre novità, la nuova finanziaria interviene, in favore delle imprese, prorogando fino al 31 dicembre 2023 la disciplina transitoria del Fondo di Garanzia per le PMI introdotta dalla Legge 234/2021 e modificando la disciplina della “Nuova Sabatini” (art. 2 DL 69/2013).

In particolare, viene prorogato di ulteriori sei mesi, il termine per effettuare l'ultimazione degli investimenti il cui contratto di finanziamento venga stipulato dal 1°gennaio 2022 al 30 giugno 2023, pertanto il periodo disponibile per l'effettuazione sarà pari al 18 mesi.